Etica, Diritto, Medicina e Fine Vita – Incontro con Renzo Pegoraro e Giovanni Gozzi.
mercoledì 20 novembre 2019 – ore 20:45
Nel quarto anniversario della scomparsa di don Ivo.
Il 24 settembre scorso la Corte Costituzionale ha proceduto al definitivo esame della questione relativa alla punibilità, ex art. 580 del Codice penale, dell’aiuto al suicidio di chi sia già determinato a togliersi la vita. La questione era stata sollevata dalla Corte d’Assise di Milano in relazione all’aiuto prestato da Marco Cappato a Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, nel recarsi in Svizzera per il suicidio assistito, consentito dalla legislazione elvetica. Tale esame, cominciato il 23 ottobre 2018, era stato rinviato per consentire un intervento del Parlamento, come si legge nell’Ordinanza n. 207 del 16 novembre 2018.
L’intervento legislativo non c’è stato e, allo scadere del termine prefissato, la Corte ha deciso: «ha ritenuto non punibile ai sensi dell’art. 580 del Codice penale, a determinate condizioni, chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli». Le condizioni di non punibilità consistono nel «rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua (artt. 1 e 2 della L. n. 219/2017) e [nella] verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del SSN, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente», e sono poste «per evitare rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili», in attesa di un intervento legislativo nuovamente invocato con grande forza.
Sollecitati dall’attualità di questa notizia, ma senza limitarci ad essa, discuteremo sul tema delle problematiche mediche, giuridiche ed etiche che si pongono sempre più spesso intorno alla questione del fine vita: ci troviamo di fronte a un fenomeno relativamente nuovo, almeno per i tempi di maturazione dell’ethos condiviso. I casi di dilemmi di fine vita si sono moltiplicati negli ultimi anni, ma è tutto sommato da breve tempo che la tecnologia biomedica ci ha messo a disposizione terapie di sostegno vitale capaci di ritardare significativamente la morte, prolungando la vita di un paziente ma senza offrirgli concrete speranze di guarigione o miglioramento, anzi potenzialmente infliggendogli un’agonia più lunga e dolorosa.
Ci aiuteranno a dipanare le diverse e rilevanti questioni due esperti di bioetica. Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita, medico, presbitero della Chiesa d Padova, docente di Teologia Morale presso la Facoltà Teologica del Triveneto e membro della Fondazione Lanza e Giovanni Gozzi, ex-allievo del Gregorianum ed avvocato che, dopo aver conseguito Master, Licenza e Dottorato in Bioetica, sul tema nel 2010 ha pubblicato il volume Senso e responsabilità nel suicidio assistito e nell’eutanasia.
Sarà con noi anche il prof. Leontino Battistin, primo laureato del Gregorianum, già Ordinario di Neurologia presso l’Università di Padova, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e della Clinica Neurologica del Policlinico.
Durante la sua lunga attività clinica ha gestito il reparto di terapia intensiva del policlinico e ha dovuto affrontare numerosi casi eticamente sensibili, quindi potrà dare il suo contributo con una “testimonianza dal campo”.
Modera l’incontro don Giulio Osto.
In allegato la locandina in formato PDF della conferenza.
Nell’occasione la comunità del Gregorianum celebrerà il
e alle ore 19.00 don Renzo celebrerà una Messa di suffragio nella cappella del Gregorianum.
Gli ex allievi del Gregorianum e gli amici di don Ivo che vorranno partecipare sono invitati anche alla cena alle ore 19.45, previa comunicazione della loro presenza.