Il Signore protegge i forestieri (Sal 146,9)

[Martedì 14 novembre 2017] Come la Chiesa e le Sacre Scritture vedono il migrante e lo straniero e come propongono di vivere una vita cristiana in relazione ad esso?L’appuntamento Il Signore protegge i forestieri (Sal 146,9) si tiene martedì 14 novembre alle ore 20:45 presso  l’Aula Magna del Collegio Universitario Gregorianum di Padova (via Marcel Proust -10).

La lectio biblica sarà guidata dal Lino Concina, diacono dell’apostolato biblico, con il quale rifletteremo su come la Chiesa e le Sacre Scritture vedono il migrante e lo straniero e come propongono di vivere una vita cristiana in relazione ad esso, tramite i  seguenti tre passi

  • Esodo 1,8-14: “Gli Egiziani fecero lavorare i figli d’Israele trattandoli con durezza.”
  • Esodo 2,23-25: “Dio guardò la condizione degli Israeliti, Dio se ne diede pensiero.”
  • Levitico 19,33-34: “Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi.”

I flussi migratori, che da sempre coinvolgono il genere umano, sono diventati negli ultimi anni un fenomeno che ha coinvolto maggiormente i paesi occidentali-europei, aventi ciascuno una lunga e radicata tradizione cristiana.
Tali fenomeni hanno provocato un notevole proliferare di discriminanti, razziste e xenofobe.

A tal proposito la Chiesa e papa Francesco hanno voluto più volte rimarcare la posizione cristiana in merito alla figura del migrante, del profugo e dello straniero, tra le occasioni più recenti in occasione della Conferenza Internazionale intitolata “Rifugiati e Migranti in un mondo globalizzato: responsabilità e risposte delle università”.
In questa occorrenza papa Francesco ha rimarcato che è essenziale la ricerca volta ad identificare le cause di migrazione per poter trovare soluzioni praticabili ed evitare reazioni inadeguate al problema, forti del diritto a non migrare che non deve essere mai scordato.

Ha poi insistito su tre campi di azione della formazione universitaria su questo tema: la ricerca, l’insegnamento e la promozione sociale.
Concretamente ha chiesto di:

  • promuovere il dialogo tra ricerca scientifica e teologia per dare ragioni alla cura pastorale dei migranti nei paesi di tradizione cristiana (“ero straniero e mi avete ospitato” – Mt 25,35);
  • intraprendere un percorso volto alla formazione dei migranti;
  • operare per il riconoscimento di titoli di studio, per un vicendevole profitto;
  • indirizzare la formazione degli studenti ad una attenta analisi del fenomeno migratorio, per renderli in grado di prendere scelte consapevoli e responsabili in futuro;
  • promuovere il coinvolgimento degli studenti in attività di volontariato verso migranti e rifugiati.

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