Possiamo ancora dirci cristiani nell’era della scienza e della tecnica?

mercoledì 15 dicembre 2010 – ore 20:45

AAG onlus – CONFERENZA – POSSIAMO ANCORA DIRCI CRISTIANI NELL’ERA DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA?
Relatore: Simone Morandini (Teologo e docente di matematica e fisica – Fondazione Lanza, Padova – Liceo M. Foscarini, Venezia)
Introduce la serata il prof. Piero Benvenuti ex allievo del Gregorianum, docente di Astrofisica all’Università di Padova.
È il tempo della scienza: il nostro orizzonte è così profondamente segnato da essa, da renderla ormai una sorta di koiné culturale, un “linguaggio comune” cui ogni altro deve rapportarsi. Anche per la teologia – ma prima ancora per la stessa fede cristiana – diviene imprescindibile interpretare le domande che scaturiscono dal confronto con il linguaggio della scienza. Perché dovremmo credere in Dio, se abitiamo un mondo che la ricerca scientifica descrive così bene senza mai nominarlo? E perché parlare ancora di etica, quando la semplice descrizione dei comportamenti risulta tanto più efficace rispetto alla loro prescrizione? Che ruolo può ancora giocare l’etica della responsabilità in un orizzonte in cui scienza e tecnica si sviluppano con processi talmente parcellizzati per cui il singolo ricercatore non può cogliere il fine ultimo della sua opera? Su quale piano è possibile confrontarsi con l’evoluzionismo di matrice darwiniana, oggi apparentemente un vero e proprio fronte di lotta per il rapporto tra scienza e fede, con implicazioni forti anche per l’etica? Più in generale quali sono le sfide e gli interrogativi che il mondo della ricerca scientifica pone a chi non esclude una dimensione metafisica della vita? in che misura possono costituire spunti fecondi alla ricerca filosofica e teologica? Se la domanda sul senso dell’esistenza non è esaurita dalle teorie scientifiche, queste ultime lasciano aperta la possibilità di un discorso filosofico e teologico?
Ne discutiamo con Simome Morandini che dopo la laurea in Fisica ha intrapreso gli studi teologici continuando a mantenere l’interesse per la scienza e ha al suo attivo diversi libri in cui tratta dei rapporti tra scienza, teologia, fede ed etica. Gianfranco Ravasi lo recensisce lodando il “linguaggio limpido e fin didattico (e qundi utile a smitizzare l’autorefrenzialità un po’ arrogante di scienziati e teologi) – gli estremismi di un integralismo biocentrista che erge la teoria evolutiva e lo specismo a sistema ideologico globale, e di un creazionismo fondamentalista che ignora una corretta ermeneutica teologica e confonde i differenti statuti delle vie del sapere” (Il Sole 24 Ore, domenica 5 luglio 2009). Tra i suoi principali interessi anche l’etica ambientale e la teologia della creazione